Achilleas Souras
Per Achilleas, studente sedicenne attualmente impegnato nel conseguimento del Baccalaureato Internazionale, tutto è cominciato con i giocattoli, in particolar modo con i mattoncini di Lego. Molto presto ha lasciato perdere i progetti descritti sulle istruzioni per far correre libera la sua immaginazione, costruendo strutture ispirate in qualche modo alla casa dei suoi genitori. Più costruiva, più alte diventavano le sue strutture. Questo comportava il problema di come tenere in piedi le strutture contro le raffiche di vento e i terremoti che lui stesso generava.
Oggi, sentendosi turbato dalla situazione internazionale dei rifugiati, Achilleas – egli stesso cittadino del mondo, essendo nato a Londra e cresciuto tra Atene, Londra e Barcellona, dove risiede attualmente – in qualche modo voleva dare il suo contributo. Curioso per natura e provvisto di un appassionato interesse per l’architettura, la sua reazione di fronte ai giubbotti di salvataggio è stata quella di vedere in loro qualcosa di più che un oggetto da buttare via. In questi giubbotti Achilleas ha visto dei blocchi da costruzione, proprio come i mattoncini di Lego. Il suo progetto mette in evidenza le problematiche chiave che Achilleas sente in modo così profondo: il modo in cui le strutture architettoniche, facendo buon uso di materiali riciclati, possono offrire soluzioni alle violazioni dei diritti umani, anche se solo sotto forma di un semplice rifugio.